Qualche giorno fa, è venuto papà a trovarmi.
Come sempre, non ha parlato molto. Io ero ancora provata dopo aver risorto due persone.
Una proprio quella mattina (Ike quanto mi dai da fare, ma ti voglio un sacco di bene).
Anche se lui non è molto espansivo, era stranamente teso.
Come se stesse contenendo qualcosa. O non sappia come affrontarlo.
Io gli ho lasciato tutto il tempo, ma in realtà non mi ha detto niente.
Dopo gli ultimi ragguagli ha fatto una cosa strana, che non faceva da tempo...che non fa quasi mai.
Mi ha abbracciata. Stretto stretto. E poi se n'è andato.
Ci ho messo un po' per capire e quando ho compreso perché, mi sono sentita morire.
Mamma.
Mamma ha tanti anni.
Molti, qualcuno in più a lui.
Ma lui può permettersi di vivere serenamente ancora un bel po'.
Mentre per mia madre, sta scadendo il tempo.
Era già da un po' che la vedevo stanca, che la sentivo debole.
Ma non ci ho dato peso. E' la solita storia. Per le persone, i genitori dovrebbero essere eterni.
E invece...
Ho chiamato un suo amico, un Herentas che di solito fa un po' da guardia del corpo.
E mi ha confermato che ultimamente è sempre più stanca.
Che ormai combatte a stento. E fa molta fatica a riprendersi quando deve riportare qualcuno indietro.
Ho ringraziato, chiuso la telefonata e mi sono messa sotto le coperte.
Solo lì, mi sono permessa di piangere tantissimo. Deve aver sentito qualcosa anche Ike.
E gli ho mentito. Mi è venuto quasi naturale.
Non voglio che lo sappia nessuno.
Non voglio che si preoccupino per me.
Ci vorrà probabilmente un anno o due, se tutto va bene anche di più.
Ma dalla faccia di mio padre, è probabile che sia anche meno.
Dei...abbiate pietà di lei.
E di suoi marito. Ne uscirà distrutto.
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